La
Santa Bibbia é la Parola IMMUTABILE et Vivente di Dio l’Eterno .
La SOLA Bibbia che raccomandiamo
é quella di King James/AV
Perché lo diciamo? Leggete l’orribile verità
di Peter James
Nel capitolo 14 Paolo continua gli stessi argomenti
che aveva scritto nel capitolo 13,
Nel verso 8 ha spiegato che la carità non avrà
mai fine,
ma le varie lingue cesseranno e la scienza svanirà.
Questo prepara la scena per il capitolo 14.
1 Corinzi 14:1 Ricercate la carità. Aspirate pure anche ai doni
dello Spirito, soprattutto alla profezia
In questo verso è stato riassunto il
tipo di vita
che si dovrebbe avere.
Primo: Si dovrebbe cercare la
carità
É possibile ottenere questo tipo di vita solamente
con lo Spirito Santo dimorante in noi.
É assolutamente impossibile senza lo Spirito
Santo.
1 Corinzi 13:4 La carità è paziente, è benigna la
carità;
non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia,
1 Corinzi 13:5 non manca di rispetto, non cerca
il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male
ricevuto,
1 Corinzi 13:6 non gode dell'ingiustizia, ma si
compiace
della verità.
1 Corinzi 13:7 Tutto copre, tutto crede, tutto spera,
tutto sopporta.
1 Corinzi
13:8 La carità non avrà mai
fine. Le profezie
scompariranno; il dono delle lingue
cesserà e la scienza
svanirà.
Secondo: Si dovrebbe desiderare
profetizzare
Terzo: Si dovrebbe desiderare I
doni spirituali.
In pratica il centro
fondamentale di molti gruppi ‘cristiani’
è ricevere ‘i doni
spirituali.’
Peggio ancora credono che devono
essere insegnati non soltanto
le lingue ma
anche « l’argento o oro la sua polvere, o olio
che alla fine sparisce,
o fare rumori animaleschi o altre cose strane.
Qual’è lo scopo di queste
manifestazioni?
Come può la nostra condizione
spirituale e fisica trarre vantaggio?
Si dovrebbe invece cercare ‘ l’oro purificato dal fuoco’
come dichiarato nell’Apocalisse 3:18 che non perirà mai.
1 Corinzi 14:2 Chi infatti parla con il dono delle
lingue
non parla agli uomini, ma a Dio, giacchè nessuno
comprende,
mentre egli dice per ispirazione cose misteriose.
Se ci troviamo in una riunione e
parliamo una lingua che gli altri
non capiscono è di scarso aiuto per
quelli che sono presenti.
1 Corinzi 14:3 Chi profetizza, invece, parla agli
uomini
per loro edificazione, esortazione
e conforto.
Ecco nel verse 3 gli scopi specifici del
profetizzare.
1.) Edificare
2.) Esortare
3.) Confortare
Possiamo vedere che è completamente
diverso di avere
un ufficio di profeta.
Non ha niente a che fare con il
predire il futuro.
Quello che esce dalla bocca dovrebbe
giovare agli altri.
Queste sono le qualità che ogni vero
credente con lo Spirito
Santo dimorante in lui dovrebbe avere
come parte intrinsica
del proprio essere.
Dovrebbe essere normale che quando
parliamo alle genti
questi si sentino elevati,
incoraggiati e confortati.
1 Corinzi 14:4 Chi parla con il dono delle lingue
edifica
se stesso, chi profetizza edifica l'assemblea.
Questo verso approfondisce il verso 2.
Giova a voi quando parlate in una
lingua che solo voi capite.
Giova ai vostri ascoltatori quando
parlate in una lingua
che capiscono
1 Corinzi 14:5 Vorrei vedervi tutti parlare con il
dono delle lingue,
ma preferisco che abbiate il dono della profezia;
in realtà è più grande colui che profetizza di colui che
parla
con il dono delle lingue, a meno che egli anche non
interpreti,
perché l'assemblea ne riceva edificazione.
Parlare una lingua straniera è molto
utile per trattate
con persone che parlano una lingua
diversa,
Siamo benedetti di avere due
traduttori che traducono
alcuni dei nostri documenti in
italiano, francese e spagnolo.
I messaggi possono aiutare solamente
quelli che parlano
queste lingue.
Non si tratta di essere meglio di
un’altra persona, ma occorre
avere il messaggio prima di potere
fare la traduzione o l’interprete.
É buon senso!
Quindi è meglio profetizzare piuttosto
che parlare un’altra lingua.
Profetizzare come definito sopra
dovrebbe fare parte
dell’arsenale di ogni credente.
Paolo dice che se parlate una lingua
straniera e non c’è nessuno
che la interpreta, tu dovresti
interpretarla.
Quindi se sono capace di dare un
messaggio in francese
e ho detto qualche
parola in inglese, sono obbligato a tradurre
in francese quello che
ho detto in inglese cosicchè l’assemblea
possa capire ed essere edificata.
1 Corinzi 14:6 E ora, fratelli, supponiamo che io
venga da voi
parlando con il dono delle lingue; in che cosa potrei
esservi utile,
se non vi parlassi in rivelazione o in scienza o in
profezia
o in dottrina?
Ecco altri scopi
specifici del profetizzare.
4.) Rivelazione
5.) Conoscenza
6.) Dottrina
1 Corinzi 14:7 E' quanto accade per gli oggetti
inanimati
che emettono un suono, come il flauto o la cetra;
se non si distinguono con chiarezza i suoni, come si
potrà
distinguere ciò che si suona col flauto da ciò che si
suona
con la cetra?
Ecco il settimo scopo nascoto in questo verso.
Accenna che ogni strumento ha un
distinto suono.
Ci dice che questi strumenti non danno
la vita.
Quindi quello che profetizziamo deve
dare la vita.
7) Dare la vita
1 Corinzi 14:8 E se la tromba emette un suono
confuso,
chi si preparerà al combattimento?
1 Corinzi 14:9 Così anche voi, se non pronunziate
parole chiare
con la lingua, come si potrà comprendere ciò che andate
dicendo?
Parlerete al vento!
Dobbiamo essere chiari come il sole e
usare solamente parole
che possono essere facilmente capite
da tutti.
Non dobbiamo mai parlare per darci
delle arie e mostrare
il nostro presupposto intelletto,
perchè è semplicemente
della vanità, niente altro che delle
ciance.
1 Corinzi 14:10 Nel mondo vi sono chissà quante
varietà
di lingue e nulla è senza un proprio linguaggio;
1 Corinzi 14:11 ma se io non conosco il valore del
suono,
sono come uno straniero per colui
chemi
parla, e chi mi parla
sarà uno straniero per me.
La vanità intellettuale gonfierà, ma
avrà l’effetto contrario
a quello voluto.
1 Corinzi 14:12 Quindi anche voi, poiché desiderate i
doni
dello Spirito, cercate di averne in abbondanza, per
l'edificazione
della comunità.
Paolo ci sta ancora dicendo che
dobbiamo decidere
quali sono le cose più importanti per
noi e piuttosto di desiderare
i doni spirituali dobbiamo cercare di
fare estremanente bene
per l'edificazione della chiesa.
1 Corinzi 14:13 Perciò chi parla con il dono delle
lingue,
preghi di poterle interpretare.
Per esempio, se un visitatore parla in
una lingua che nessuno
capisce dovrebbe
pregare per essere capace di interpretare
quello che sta dicendo in modo che
tutti possano essere edificati,
altrimenti dovrebbe stare zitto.
1 Corinzi 14:14 Quando infatti prego con il dono delle
lingue,
il mio spirito prega, ma la mia intelligenza rimane
senza frutto.
Se leggo una preghiera in una lingua
che non conosco,
non la capisco, quindi non so quello
che dico.
1 Corinzi 14:15 Che fare dunque? Pregherò con lo
spirito,
ma pregherò anche con l'intelligenza; canterò con lo
spirito,
ma canterò anche con l'intelligenza.
Paolo dice che sia che preghi o canti
capisce
quello che sta dicendo.
Quando ero impegnato con la musica,
alcuni direttori
d’orchestra provavano
piacere nell’eseguire in tedesco.
Senza mezzi termini avevo rifiutato
perchè stavo eseguendo
per un pubblico
inglese.
Qual’è lo scopo di cantare in tedesco per un pubblico inglese?
Dissero che era più musicale e io
dissi che era semplicemenete
stupido.
É di capitale importanza che tutte le
parole siano comprese
sia che parli o che
eseguo della musica
in pubblico.
Per questa ragione odio la ‘musica’,
anche classica quando
non posso chiaramente comprendere le
parole.
1 Corinzi 14:16 Altrimenti se tu benedici soltanto con
lo spirito,
colui che assiste come non iniziato come potrebbe dire
l'Amen
al tuo ringraziamento, dal momento che non capisce
quello
che dici?
1 Corinzi 14:17 Tu puoi fare un bel ringraziamento, ma
l'altro
non viene edificato.
Non potete dire ‘Amen’ per qualcosa
che non capite.
Infatti è estremamente pericoloso dire
Amen, che significa
‘così sia’, quando non sapete quello
che approvate.
Quello che presumete
sia una benedizione potrebbe essere
una maledizione.
Dicendo Amen riconoscete che accettate
la maledizione.
1 Corinzi 14:18 Grazie a Dio, io parlo con il dono
delle lingue
molto più di tutti voi;
Paolo aveva un ministero e viaggiava
in molti posti, quindi
la benedizione del dono delle lingue
era molto importante.
1 Corinzi 14:19 ma in assemblea preferisco dire cinque
parole
con la mia intelligenza per istruire anche gli altri,
piuttosto
che diecimila parole con il dono delle lingue.
1 Corinzi 14:20 Fratelli, non comportatevi da bambini
nei giudizi; siate come bambini quantoa malizia,
ma uomini maturi quanto ai giudizi.
Paolo sottolinea ancora l’importanza di capire quello
che una persona dice.
Nessuno capisce il
farfugliare chiamato ‘parlare in lingue’.
É interessante che Paolo ci dice di
comportarci da uomini
maturi quanto ai giudizi ma come
bambini quanto a malizia,
in altre parole essere cauti ma non
ingannati.
1 Corinzi 14:21 Sta scritto nella Legge: Parlerò a
questo popolo
in altre lingue e con labbra di stranieri, ma neanche
così mi ascolteranno, dice il Signore.
L’Eterno non lascia nulla d’intentato
per cercare
che il Suo popolo lo ascolti.
Sta usando persone da
ogni luogo.
Tristemente la maggior parte hanno
chiuso le orecchie
e rifiutano senza mezzi termini di
ascoltare.
Sono comodi nel loro eccessivo
compiacimento e pronti
per una doccia
freddissima.
1 Corinzi 14:22 Quindi le lingue non sono un segno
per i credenti ma per i non credenti, mentre la profezia
non è per i non credenti ma per i
credenti.
Le lingue furono un grande segno nel
giorno di Pentecoste
per quelli che non credevano.
L’apostolo Pietro parlava in una
lingua tuttavia le genti
di molte altre lingue ascoltavano e
capivano quello che diceva.
Possiamo notare la forte impressione
prodotta sugli ascoltatori.
Atti 2:11 Ebrei e prosèliti, Cretesi e Arabi e li udiamo annunziare
nelle nostre lingue le grandi opere di
Dio.
Nessuna confusione come succede con
‘il parlare in lingue,’
ma piuttosto lode a Dio.
C’è una grande gioia per i credenti
quando si profetizza
come definito in questo
capitolo.
1 Corinzi 14:23 Se, per esempio, quando si raduna
tutta
la comunità, tutti parlassero con il dono delle lingue
e sopraggiungessero dei non iniziati o non credenti,
non direbbero forse che siete pazzi?
Nel verso 11
Paolo si riferisce agli stranieri.
Se vi trovate in un gruppo come quello
a Pentecoste
e tutti quanti incominciassero a
parlare allo stesso tempo
ci sarebbe un caos completo da
manicomio.
1 Corinzi 14:24 Se invece tutti profetassero e
sopraggiungesse
qualche non credente o un non iniziato, verrebbe
convinto
del suo errore da tutti, giudicato da tutti;
1 Corinzi 14:25 sarebbero manifestati i segreti del
suo cuore,
e così prostrandosi a terra adorerebbe Dio, proclamando
che veramente Dio è fra voi.
C’è un forte contrasto tra il verso 23 e il verso 24
Se qualche non credente veniva ad una
riunione
e ascoltava una persona
che profetizzava come definito
precedentemente poteva
avere un profondo impatto
e adorava Dio come dichiarato nel verso 25.
1 Corinzi 14:26 Che
fare dunque, fratelli? Quando vi radunate
ognuno
può avere un salmo, un
insegnamento, una rivelazione,
un discorso in lingue, il dono di interpretarle. Ma
tutto si faccia
per l'edificazione.
Paolo dice che quando
andate ad una riunione dovete
essere pronti a fare una donazione.
Significa che la maggioranza delle
riunioni sono imperfette,
in quanto l’unica persona che parla è
‘il Pastore’.
É anche detto che le donazioni non
devono essere fatte
per amore proprio, ma piuttosto con lo scopo
dell’edificazione.
Prendendo in considerazione le molte
volte che Paolo
accenna ‘edificante’, c’è un forte
contrasto con il parlare in lingue
che ha luogo al giorno
d’oggi in molte riunioni.
Per mia personale esperienza non ho
trovato edificante,
ma piuttosto l’opposto.
1 Corinzi 14:27 Quando si parla con il dono delle
lingue,
siano in due o al massimo in tre a
parlare, e per ordine;
uno poi faccia da interprete.
Ci dice che se c’è un gruppo
multilingue in una riunione
con oratori multilingue si dovrebbe
limitare il numero delle persone
che parlano e assicurarsi che ci sia
un interprete.
Sono stato presente a
tale riunione.
Tutte le persone di una lingua erano
sedute insieme
e c’era un traduttore per ogni gruppo.
In molte riunioni furono date delle
cuffie per ascoltare
la lingua richiesta.
1 Corinzi 14:28 Se non vi è chi interpreta, ciascuno
di essi
taccia nell'assemblea e parli solo a se stesso e a Dio.
Senza un interprete colui che parla
una lingua straniera
dovrebbere stare
silenzioso e comunicare con Dio
nella sua mente.
1 Corinzi 14:29 I profeti parlino in due o tre e
gli altri giudichino.
1 Corinzi 14:30 Se uno di quelli che sono seduti
riceve
una rivelazione, il primo taccia:
Si parla di profetizzare e non di
profeti.
Ancora una volta l’ordine viene messo
in evidenza
e come la situazione deve essere
trattata.
1 Corinzi 14:31 tutti infatti potete profetare, uno
alla volta,
perché tutti possano imparareed essere esortati.
Ci è detto che tutti possono
profetare, ma uno alla volta,
per il beneficio del
corpo di Gesù Cristo.
1 Corinzi 14:32 Ma le ispirazioni dei profeti devono
essere
sottomesse ai profeti,
Il soggetto ritorna ancora ai profeti.
É fatto chiaro che il farfugliare
incontrollato non e accettabile.
Gli spiriti di quelli che sono profeti
e quelli che veramente
profetizzano sono
soggetti ad una lingua.
Quindi potete parlare o stare zitti se
necessario.
1 Corinzi 14:33 perché Dio non è un Dio di disordine,
ma di pace.
Questo verso ci dice che dobbiamo
essere in pace
e non nella confusione, orchestrata dal nostro
avversario.
1 Corinzi 14:34 Come in tutte le comunità dei fedeli,
le donne nelle assemblee tacciano perché non è loro
permesso
parlare; stiano invece sottomesse, come dice anche la
legge.
1 Corinzi 14:35 Se vogliono imparare qualche cosa,
interroghino a casa i loro mariti, perché è sconveniente
per una donna parlare in assemblea.
A Corinto c’era il tempio di Diana e
evidentemente dei scrosci
rumorosi non piacevoli durante le
riunioni.
Non succedeva nel corpo di Gesù
Cristo.
Le donne non parlavano in assemblea
quando non capivano
qualcosa.
Aspettavano di ritornare a casa e
chiedevano ai loro mariti
1 Corinzi 14:31 tutti infatti potete profetare, uno alla
volta,
perché tutti possano imparare ed essere esortati.
1 Corinzi 14:36 Forse la parola di Dio è partita da
voi?
O
è giunta soltanto a voi?
1 Corinzi 14:37 Chi ritiene di essere profeta o
dotato di doni
dello Spirito, deve riconoscere che
quanto scrivo è comando
del Signore;
Paolo sfida quelli che pensano di
essere profeti di riconoscere
che quanto dicono è comando del
Signore.
1 Corinzi 14:38 se qualcuno non lo riconosce, neppure
lui è riconosciuto.
1 Corinzi 14:39 Dunque, fratelli miei, aspirate alla
profezia
e, quanto al parlare conil dono delle lingue, non
impeditelo.
Avete assistitito ad
una messa in latino della chiesa cattolica?
Era veramente una lingua strana, una
lingua morta.
Senza un ‘messale’ non si aveva la
minima idea di quello
che era detto.
Chiaramente la messa ignora il
soggetto in questo capitolo.
1 Corinzi 14:40 Ma tutto avvenga decorosamente e con
ordine.
Ancora una volta Paolo ci ammonisce di
aspirare alla profezia
e non impedire agli altri di parlare
in altre lingue ma che tutto
avvenga decorosamente e con ordine.
Dobbiamo cercare la profezia.
Inevitabilmente significa che dobbiamo
studiare la Parola di Dio
e cercare la Sua guida.
Sopportiamo tutti quelli che possiamo
servire benchè
parlano un’altra lingua
senza gurdarli dall’alto in basso.
Naturalmente dobbiamo distanziarci
dall’inganno di Satana
‘parlare in lingue’ che può essere un
punto d’entrata per lui.
Possiamo essere perfettamente sicuri
che l’Eterno conosce
e capisce tutte le lingue che
esistono, perchè le ha fatte Lui.
Conosce ogni nostro pensiero e ogni
nostro discorso.
Non ci sono molte lingue dello
“Spirito Santo”.
L’Eterno Dio ci parla chiaramente e
noi possiamo parlargli
Chiaramente
.
Sia che lo ammettiamo oppure noi ci
parla con parole semplici
che possiamo facilmente capire.
La questione essenziale è:
«Ubbidiamo? »
Questa è la questione più importante
che si trova di fronte
l’umanità al giorno
d’oggi.
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220210